Riprendiamoci i nostri acquedotti

Riprendiamoci i nostri acquedotti

23 Ottobre 2014  1.327 viste

“RIPRENDIAMOCI I NOSTRI ACQUEDOTTI” è stato il tema dell’assemblea pubblica che si è tenuta lo scorso 23 ottobre a Rossiglione.
Erano presenti su invito degli organizzatori, il meetup CINQUE STELLE di Rossiglione, alcune autorità regionali, come il Consigliere Regionale Antonino Oliveri, Aldo Siri, Bruzzone Francesco, Garibaldi Gino e autorità locali come il Sindaco e tutta la Giunta del Comune di Masone, l’assessore Barisione e e il capogruppo Giannini di Rossiglione.

Relatori Ezio Chiesa, del gruppo misto della Regione, promotore dell’articolo 10 della Legge Regionale numero 1 del 2014 , legge che dà la possibilità ai Comuni sotto i 3000 abitanti di rientrare in possesso degli acquedotti, secondo Chiesa , sicura fonte di guadagno per Comuni e contribuenti; Stefano Bessini, del Comune di Masone, che da 14 anni si occupa di monitorare, raccogliere dati e bilanci di Am.ter, gestore dell’acqua di Valle dal 2000, e che ha sottolineato come è inaccettabile per Comuni come quelli della Valle Stura un aumento del 325% delle tariffe, a fronte di aumenti Istat che si aggirano intorno al 37%; infine Pino Cosentino, promotore del referendum ACQUA PUBBLICA del 2011 che ha riportato la discussione su un piano più “etico”, dando come definizione di acqua pubblica , non già quella gestita da Enti pubblici, ma quella che non produce utili da dividere, anche se incamerati dai medesimi Enti Pubblici e che ha proposto un nuovo referendum in questo senso, per ovviare ai raggiri di interpretazione del precedente Referendum.

Parecchi gli interventi di politici locali e regionali, e quasi tutti volti a sottolineare come il sistema di controllo delle acque provinciali, l’ ATO o Ambito Territoriale Ottimale, di cui fanno parte gli oltre 60 Comuni della Provincia e che dovrebbe garantire i consumatori da eccessivi aumenti oltre che assicurare il servizio ottimale del gestore, in realtà non funziona e, aggiungiamo noi, non può funzionare se il servizio di controllo è pagato direttamente dal gestore, nel mostro caso da AM.TER, che è la controllata.

L’assemblea , che ha portato a conoscenza del pubblico presente anche i dati delle partecipazioni da Iren a Meditarenna Acque a Am.ter e i collegamenti con i vari Comuni tra cui i più influenti Genova e Torino, ha evidenziato anche alcuni dati di bilancio Am.ter soprattutto nelle voci che compongono i Costi Operativi, ed è terminata dopo due ore e mezza, lasciando agli intervenuti un dubbio:
SI E’ SEMPRE DETTO CHE L’ACQUA E’ IL PETROLIO DEL DOMANI, MA SIAMO PROPRIO SICURI CHE NON SIAMO GIA’ NEL DOMANI?

Ci scusiamo per l’audio pessimo, purtroppo per cause non dipendenti dalla nostra emittente.

Riprendiamoci i nostri acquedotti – parte 1
Riprendiamoci i nostri acquedotti – parte 2
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